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TIPI DI VINO: QUALI SONO E COME SI CLASSIFICANO

In Italia esistono tantissimi tipi di vino. Ognuno di questi ha caratteristiche differenti: dai sapori più sapidi e rotondi a quelli più freschi e asciutti, la nostra penisola vanta una tradizione e una qualità vinicola d’eccellenza. Per capire al meglio questo mondo meraviglioso, è bene fare chiarezza su alcuni termini, definiti a livello comunitario, che ci danno la misura di quello che stiamo bevendo.

Stiamo parlando di vini DOC e vini DOCG che, insieme anche alla denominazione IGT, classificano il prodotto e lo fanno volare alto nel panorama internazionale. Con DOC e DOGC si determina una sigla per i vini, testimonianza di alcuni fattori che raccontano la selezione delle uve, la qualità e la provenienza del vino. Leggendo l’etichetta si può, infatti, conoscere molto di un vino DOC o di un vino bianco DOCG. Scopriamo allora insieme come sono classificati i vini e il significato di DOC e DOCG in Italia.

VINI DOC E VINI DOCG: COSA SIGNIFICANO QUESTE SIGLE?

La necessità di classificare un vino, attraverso codici condivisi dalla Comunità Europea, nasce dall’esigenza di attribuirgli valore. Come capita anche per altri prodotti agricoli e alimentari, alcune caratteristiche sono tipiche di un determinato territorio, ed è per questo motivo che devono essere riconosciute. La denominazione DOC e DOCG fa proprio questo: dà al consumatore la sicurezza di qualità. Da qui, a livello comunitario grazie al Reg. Cee 823/87, sono stati istituiti i VQPRD – i “Vini di qualità prodotti in una regione determinata”. I vini DOC italiani “conquistano” questa denominazione solo se rispettano, ad esempio, determinati requisiti, che sono inseriti all’interno di un disciplinare. Esistono, dunque, alcune differenze tra DOC e DOCG. Con DOP si identificano le “Denominazioni di Origine Controllata”. Con questa sigla si certifica la provenienza delle uve utilizzate. Prima di fregiarsi di tale titolo, il vino viene sottoposto a un accurato controllo delle caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche.

Quando si parla di vini DOCG, invece, ci si riferisce alla sua Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Questa sigla sull’etichetta arriva per i vini che, dopo aver mantenuto per 10 anni la certificazione DOC, sono ritenuti di gran rilievo e qualità. Oltre ai controlli per la Denominazione di Origine Controllata, dunque, il prodotto subisce un esame anche in fase di imbottigliamento e poi viene assaggiato da una commissione di esperti. I vini DOCG italiani sono considerati più pregiati rispetto ad altri vini, perché vengono sottoposti a controlli da disciplinare più severi prima di essere commercializzati, vantano un contrassegno dello Stato che ne garantisce la qualità all’origine e le bottiglie prodotte vengono tutte numerate. Per stabilire la qualità e le categorie dei vini, l’Italia segue la DL n.61 dell’8-4-2010 e suddivide principalmente, come detto, i vini in DOC e DOCG.

CARATTERISTICHE DEI VINI ROSSI DOC E DOCG ITALIANI

Normalmente i vini rossi sono il frutto della lavorazione di uve a bacca rossa alla quale spesso si aggiunge anche una minima parte di uva bianca. Trascorsa la giusta fermentazione – da 4 giorni fino a diverse settimane – si consente al tannino di far invecchiare il vino fino al risultato prescelto. Il vino rosso DOCG toscano ad esempio proviene, per la maggior parte, da vitigni con almeno un’altitudine di 550 metri sul livello del mare per consentire il massimo della maturazione e il giusto livello di acidità. Il vino rosso siciliano DOCG è, in genere, di un colore rosso rubino e al naso avrà degli aromi di ciliegia, bacche rosse, prugne e melograno. Prodotto in particolari province della Sicilia, è sicuramente un vino molto deciso.

CARATTERISTICHE DEI VINI BIANCHI DOC E DOCG ITALIANI

Per produrre vini DOC e DOCG italiani bianchi si utilizzano uve a bacche bianche o si procede immediatamente alla separazione delle parti solide dell’uva rossa da quelle liquide. In questo modo è possibile procedere alla vinificazione di un vino bianco DOC anche partendo dall’uso di uve a bacca rossa. Tra le tipologie di vini che utilizzano questa vinificazione in bianco va citato il Pinot Nero, il Pinot Grigio, ossia tutti quegli spumanti che sono ottenuti proprio partendo da uve nere.

CARATTERISTICHE DEI VINI LIQUOROSI E PASSITI

Tra le categorie di vini italiani non possiamo dimenticare i vini liquorosi e i passiti, il modo perfetto per concludere una serata trascorsa in compagnia. I vini liquorosi nascono grazie all’aggiunta a un vino base di una “mistella” – ossia del mosto, rinforzato con l’aggiunta di alcol o acquavite – che lo rende più durevole nel tempo e molto aromatico. In Italia possiamo citare tra tutti il Marsala mentre il Porto, il Madera e lo Sherry sono ottimi esempi internazionali. Data la gradazione alcolica molto alta, i vini liquorosi vanno sorseggiati a piccole dosi e, per questo motivo, sono detti anche “vini da meditazione”. I vini passiti si ottengono, infine, attraverso la vinificazione di uve precedentemente “passite”, dopo che il grappolo è stato separato dalla pianta con la recisione del peduncolo. Di questa tipologia, vale la pena menzionare, nonché degustare, il famosissimo passito di Pantelleria DOC.