VINO LAMBRUSCO: ABBINAMENTI E CURIOSITÀ
Tipico della zona emiliana, il Lambrusco è un vino rosso dal sapore fresco e fruttato, amato e conosciuto fin da tempi antichissimi. Per ottenere la denominazione di origine controllata e protetta – ed essere quindi classificato come qualità D.O.C. o D.O.P. – i vitigni devono superare test e verifiche che attestino le giuste caratteristiche del terreno e del sistema di vinificazione, in maniera da garantire la qualità del prodotto portato in tavola. Reso riconoscibile dal suo caratteristico perlage e dal colore rosso rubino, il Lambrusco è disponibile in commercio in numerose varietà diverse, adattandosi ai gusti e alle esigenze di tutti.
TIPI DI LAMBRUSCO
Molto amata non soltanto sul territorio italiano ma anche all’estero, quella del Lambrusco è una varietà di vino davvero unica nel suo genere: infatti, non soltanto è uno dei pochi vini rossi dal sapore fresco e leggero, ma è anche caratterizzato da un perlage deciso e consistente che lo rende l’ideale per aperitivi e brindisi, solitamente appannaggio dei vini bianchi.
Perché un vino possa essere definito Lambrusco, il suo vitigno deve essere coltivato nella zona tra Modena, Parma e Reggio Emilia, che sono del resto le regioni in cui questa antichissima varietà affonda le proprie origini. Le caratteristiche principali – comuni a tutte le tipologie di Lambrusco esistenti sul mercato – consistono nell’elevata frizzantezza, nell’acidità contenuta e nel tipico colore rosso intenso, che solo in rari casi vira verso tonalità più rosate e delicate. Tuttavia, pur conservando questi tratti standard, ogni varietà presenta alcune particolarità che contribuiscono a renderla inconfondibile al palato di intenditori e non: vediamo quali sono le tipologie di Lambrusco di maggior prestigio e quali sono le loro caratteristiche distintive:
- Lambrusco di Sorbara: di origini antichissime, questo vitigno si distingue per un’accentuata acinellatura – ovvero per la presenza di acini numerosi e di piccole dimensioni – che da una parte rende questo vino molto pregiato e costoso, ma dall’altro ne garantisce anche un’altissima qualità. Infatti, tutte le sostanze nutritive tendono a concentrarsi nei pochi acini di dimensione standard, che per questo hanno un gusto più intenso e deciso;
- Lambrusco Grasparossa di Castelvetro: la maturazione di questa particolare varietà è molto tardiva, tanto che spesso la vendemmia – solitamente settembrina – viene qui svolta nel mese di novembre. Questo tipo di vino presenta una spuma molto vivace, caratteristica che lo rende una scelta perfetta per il momento del brindisi;
- Lambrusco Salamino di Santa Croce: questo vitigno è caratterizzato da un’altissima produttività, ragione che riesce in parte a spiegare perché questa varietà sia tanto amata e diffusa sulle tavole di tutta Italia. Un ulteriore motivo è da ricercarsi nella grande varietà di questo vino, che si può trovare in commercio sia in versione secca, che amabile, che dolce, adattandosi così a gusti e palati differenti.Se infine desiderate fare una scelta più audace per accompagnare i vostri piatti, optate per una bottiglia di Lambrusco bianco: grazie alla particolare tecnica di vinificazione, questa varietà è finalmente in grado di scardinare il cliché che vorrebbe il Lambrusco solo di color rosso granata, donandogli invece una gradazione più delicata, perfetta per stupire gli ospiti con un tocco di eleganza e originalità.
ORIGINI DEL LAMBRUSCO
Le origini di questo vino risalgono già ai tempi degli antichi Romani, che erano soliti riferirsi alla vite selvatica con il nome di lambrusca vitis. Da allora, la fama di questo varietà vinicola non ha fatto che rafforzarsi, prima come bevanda consumata dal ceto contadino nelle occasioni di festa e in seguito acquistando sempre più fama e prestigio.
Ad oggi, infatti, il Lambrusco è considerato un vino di qualità medio-alta, grazie alla grande attenzione e cura con cui si seguono le fasi di vinificazione, perlopiù svolta in autoclave. L’utilizzo del metodo Martinotti-Charmat permette infatti di intensificare la produzione in tutti i periodi dell’anno, garantendo l’utilizzo di uve appena raccolte e la creazione di un prodotto sempre fresco. Tuttavia, sul territorio esistono ancora delle aziende vinicole che preferiscono ricorrere al metodo classico di rifermentazione in bottiglia: in questo modo, anche nell’immaginario comune, il Lambrusco è passato dall’essere considerato un vino leggero e senza pretese ad essere visto invece come un prodotto di qualità, degno anche delle tavole più raffinate.
LAMBRUSCO E CIBO: GLI ABBINAMENTI
Grazie al suo basso grado alcolico e al suo sapore fresco e sfizioso, il Lambrusco si rivela la scelta ideale per essere consumato in ogni momento della giornata senza il rischio di sentirsi appesantiti. Ideale per accompagnare con gusto e discrezione anche le portate più pesanti, questa varietà vinicola si rivela infatti un vero jolly sulla tavola, adattandosi a diverse circostanze e situazioni: ad esempio, nel caso di un brindisi o di un aperitivo, potete optare per un frizzante e delicato Lambrusco rosé. Invece, se avete intenzione di servirlo ai vostri ospiti in accompagnamento a torte, crostate o dolci al cucchiaio, la scelta migliore è un Lambrusco amabile, caratterizzato da un maggior residuo zuccherino e di conseguenza da un sapore più fruttato.
Se avete in programma un secondo di carne o di pesce, potete servire un Lambrusco mantovano: questa varietà D.O.C. – dal colore rosso intenso e il perlage consistente – può essere scelta in versione amabile o secca a seconda del piatto al quale desiderate accompagnarlo. Oltre ad essere adatto all’accompagnamento di diversi piatti, questo tipo di vino è anche alla base della preparazione di diverse ricette tipiche della tradizione emiliana.
Infine, non mancano anche cocktail a base di Lambrusco nati dalla fantasia di diversi bartender d’Italia, a dimostrazione della vocazione di questa varietà a coniugare tradizione e innovazione, per un’esperienza degustativa in grado di sorprendere e conquistare anche i palati più esigenti.